La que­stio­ne del­le lin­gue è com­ples­sa in Bel­gio: è una tra­po­la abi­tua­le per le dit­te stra­nie­re e anche gli avvo­ca­ti stranieri.

Ci vuo­le pen­sar­ci già pri­ma del pro­ces­so… altri­men­ti le noti­fi­che, dif­fi­de e pro­ve saran­no dif­fi­ci­le da uti­liz­za­re duran­te il processo.

Geof­frey DELIÉGE

In che lingua posso formulare la mia domanda? Posso presentarla oralmente o devo presentarla necessariamente per iscritto? Posso farlo per fax o per posta elettronica?

Per quan­to riguar­da le lin­gue da impie­ga­re, occor­re fare rife­ri­men­to alla leg­ge del 15 giu­gno 1935 con­cer­nen­te l’u­ti­liz­zo del­le lin­gue in mate­ria giu­di­zia­ria (pub­bli­ca­ta nel Moni­teur belge/Belgisch Staa­tsblad del 22 giu­gno 1935). La leg­ge in paro­la disci­pli­na l’u­so del­le lin­gue dinan­zi ai giu­di­ci civi­li e com­mer­cia­li belgi.

Di nor­ma, la lin­gua dipen­de dal­la col­lo­ca­zio­ne geo­gra­fi­ca del giu­di­ce com­pe­ten­te. In base all’ar­ti­co­lo 42 del­la leg­ge suc­ci­ta­ta, esi­sto­no tre regio­ni lin­gui­sti­che: la regio­ne di lin­gua fran­ce­se, la regio­ne di lin­gua olan­de­se e la regio­ne di lin­gua tede­sca. Esi­ste anche la regio­ne bilin­gue (francese/olandese) del­l’ag­glo­me­ra­to urba­no di Bru­xel­les che com­pren­de, ai fini del­l’ap­pli­ca­zio­ne del­la sud­det­ta leg­ge, i seguen­ti comu­ni: Ander­le­cht, Auder­ghem, Ber­chem-Sain­te-Aga­the, Bru­xel­les, Etter­beek, Eve­re, Fore­st, Gan­sho­ren, Ixel­les, Jet­te, Koe­kel­berg, Molen­beek-Saint-Jean, Saint-Gil­les, Saint-Jos­se-ten-Noo­de, Schaer­beek, Uccle, Water­mael-Boi­tsfort, Wolu­wé-Saint-Lam­bert e Woluwé-Saint-Pierre.

In par­ti­co­la­ri con­di­zio­ni è comun­que pos­si­bi­le rimet­te­re la cau­sa dinan­zi a un giu­di­ce pres­so il qua­le è uti­liz­za­ta una diver­sa lin­gua pro­ces­sua­le. In alcu­ni casi è ammes­sa anche la scel­ta di una lin­gua diver­sa, in gene­ra­le, nel­la fase ini­zia­le del procedimento.

La for­mu­la­zio­ne del­la doman­da: se la doman­da è intro­dot­ta median­te cita­zio­ne, ricor­so in con­trad­dit­to­rio o ricor­so inau­di­ta alte­ra par­te, essa deve esse­re for­mu­la­ta per iscrit­to e deve rispet­ta­re talu­ni requi­si­ti di for­ma. Una vol­ta che la cau­sa è iscrit­ta nel ruo­lo gene­ra­le del giu­di­ce, il can­cel­lie­re for­ma il fasci­co­lo di pro­ce­du­ra. Il fasci­co­lo di pro­ce­du­ra è tra­smes­so al giu­di­ce inca­ri­ca­to e, in caso di ricor­so dinan­zi a una giu­ri­sdi­zio­ne di secon­do gra­do o dinan­zi alla Cor­te di cas­sa­zio­ne, anche alla can­cel­le­ria del giu­di­ce superiore.

Attual­men­te, non è ammes­sa la pre­sen­ta­zio­ne di una doman­da tra­mi­te fax o posta elettronica.