La Cor­te di Giu­sti­zia del­l’U­nio­ne euro­pea ha rispo­sto a una que­stio­ne pre­giu­di­zia­le rela­ti­va al dirit­to bel­ga del con­trat­to di agen­zia com­mer­cia­le in una sen­ten­za del 03/12/2015 sul cumu­lo di risar­ci­men­to del­l’a­gen­te licenziato :

Rin­vio pre­giu­di­zia­le – Agen­ti com­mer­cia­li indi­pen­den­ti – Diret­ti­va 86/653/CEE – Arti­co­lo 17, para­gra­fo 2 – Riso­lu­zio­ne di un con­trat­to di agen­zia da par­te del pre­po­nen­te – Inden­niz­zo dell’agente – Divie­to di cumu­lo dei siste­mi dell’indennità di clien­te­la e del­la ripa­ra­zio­ne del dan­no – Dirit­to dell’agente ad un risar­ci­men­to ulte­rio­re rispet­to all’indennità di clien­te­la – Presupposti

[…]

35 Alla luce di quan­to pre­ce­de, occor­re rispon­de­re alla pri­ma que­stio­ne dichia­ran­do che l’articolo 17, para­gra­fo 2, del­la diret­ti­va [86/653/CEE del Con­si­glio, del 18 dicem­bre 1986, rela­ti­va al coor­di­na­men­to dei dirit­ti degli Sta­ti mem­bri con­cer­nen­ti gli agen­ti com­mer­cia­li indi­pen­den­ti] deve esse­re inter­pre­ta­to nel sen­so che non osta ad una nor­ma­ti­va nazio­na­le che dispo­ne che l’agente com­mer­cia­le ha dirit­to, all’atto dell’estinzione del con­trat­to di agen­zia, sia ad un’indennità di clien­te­la di un impor­to mas­si­mo limi­ta­to a un anno del­la sua retri­bu­zio­ne sia, lad­do­ve tale inden­ni­tà non copra inte­gral­men­te il dan­no effet­ti­va­men­te subì­to, alla con­ces­sio­ne di un risar­ci­men­to per dan­ni ulte­rio­ri, pur­ché una sif­fat­ta nor­ma­ti­va non sfo­ci in un dupli­ce inden­niz­zo dell’agente per la per­di­ta di prov­vi­gio­ni in segui­to alla riso­lu­zio­ne di det­to contratto. 

[…]

37 Per quan­to riguar­da, in pri­mo luo­go, la neces­si­tà, affin­ché l’agente com­mer­cia­le abbia dirit­to al risar­ci­men­to dei dan­ni, di un ille­ci­to impu­ta­bi­le al pre­po­nen­te e del­la sus­si­sten­za di un nes­so cau­sa­le tra tale ille­ci­to ed il dan­no invo­ca­to, occor­re ricor­da­re, come risul­ta dal pun­to 32 del­la pre­sen­te sen­ten­za, che la diret­ti­va, ed in par­ti­co­la­re il suo arti­co­lo 17, para­gra­fo 2, let­te­ra c), non spe­ci­fi­ca le con­di­zio­ni in pre­sen­za del­le qua­li l’agente com­mer­cia­le ha dirit­to al risar­ci­men­to dei dan­ni. Spet­ta per­tan­to agli Sta­ti mem­bri sta­bi­li­re, nel loro dirit­to nazio­na­le, se la con­ces­sio­ne del risar­ci­men­to dei dan­ni dipen­da dall’esistenza di un ille­ci­to, sia esso con­trat­tua­le od extra­con­trat­tua­le, impu­ta­bi­le al pre­po­nen­te e che pre­sen­ti un nes­so cau­sa­le con il dan­no invocato.

38 Ne con­se­gue che l’articolo 17, para­gra­fo 2, let­te­ra c), del­la diret­ti­va non subor­di­na la con­ces­sio­ne del risar­ci­men­to dei dan­ni alla dimo­stra­zio­ne dell’esistenza di un ille­ci­to impu­ta­bi­le al pre­po­nen­te che pre­sen­ti un nes­so cau­sa­le con il dan­no invo­ca­to, né, per­tan­to, alla natu­ra o alla gra­vi­tà di tale illecito.

39 Per quan­to riguar­da, in secon­do luo­go, la que­stio­ne se il risar­ci­men­to dei dan­ni deb­ba riguar­da­re un dan­no distin­to da quel­lo risar­ci­to dall’indennità di clien­te­la, emer­ge sia dal­la for­mu­la­zio­ne dell’articolo 17, para­gra­fo 2, del­la diret­ti­va, sia dall’impianto siste­ma­ti­co di quest’ultima, che la rispo­sta a tale que­stio­ne deve esse­re affermativa.

40 Infat­ti, dall’utilizzo di ter­mi­ni diver­si per indi­ca­re i due ele­men­ti del siste­ma dell’indennità di clien­te­la, di cui all’articolo 17, para­gra­fo 2, del­la diret­ti­va, ossia l’«indennità» ed il «risar­ci­men­to dei dan­ni», dal carat­te­re inte­gra­ti­vo e facol­ta­ti­vo di quest’ultimo, non­ché dal diver­so gra­do di armo­niz­za­zio­ne pre­vi­sto dal­la diret­ti­va rispet­to a tali due ele­men­ti, risul­ta che l’indennizzo dell’agente com­mer­cia­le attra­ver­so il risar­ci­men­to dei dan­ni può riguar­da­re sol­tan­to un dan­no distin­to da quel­lo risar­ci­to dall’indennità di clien­te­la. Diver­sa­men­te, ver­reb­be aggi­ra­to l’importo mas­si­mo dell’indennità pre­vi­sto all’articolo 17, para­gra­fo 2, let­te­ra b), del­la direttiva.

41 Di con­se­guen­za, si deve con­sta­ta­re che la doman­da di risar­ci­men­to dei dan­ni ai sen­si dell’articolo 17, para­gra­fo 2, let­te­ra c), del­la diret­ti­va deve ave­re ad ogget­to un dan­no distin­to da quel­lo coper­to dall’indennità di clientela.

42 Alla luce del­le con­si­de­ra­zio­ni che pre­ce­do­no, occor­re rispon­de­re alla secon­da ed alla ter­za que­stio­ne dichia­ran­do che l’articolo 17, para­gra­fo 2, let­te­ra c), del­la diret­ti­va deve esse­re inter­pre­ta­to nel sen­so che la con­ces­sio­ne del risar­ci­men­to dei dan­ni non è subor­di­na­ta alla dimo­stra­zio­ne dell’esistenza di un ille­ci­to impu­ta­bi­le al pre­po­nen­te, che pre­sen­ti un nes­so cau­sa­le con il dan­no invo­ca­to, ma esi­ge che il dan­no invo­ca­to sia distin­to da quel­lo risar­ci­to dall’indennità di clientela.

Leg­ge­re la sen­ten­za completa:

C.G.U.E., 3 dicembre 2015, Quenon K. s.p.r.l c. Beobank s.a. e Metlife Insurance s.a., aff. C‑338/14